«Tra i temi principali del libro, dunque, quali nervature attraverso il distendersi delle cronologie possiamo individuare quattro punti cardinali:
– Il Vino come Elemento Culturale: l’odoroso liquido non è solo bevanda, ma elemento simbolico che riflette valori, credenze e strutture sociali. Dai simposi greci alle feste medievali, il vino è associato a celebrazioni, religione e ineluttabili polemiche sociali. – Il Territorio e il Terroir: L’idea del terroir, che lega il vino alla sua regione d’origine, emerge come concetto cardine, affiorando come un filone minerario prezioso da seguire in diversi tempi e territori. Stara rintraccia le radici antiche del terroir, non meno della sua influenza sulla qualità e la reputazione dei vini.

– Innovazioni Tecnologiche e Sociali: L’autore esplora l’impatto delle innovazioni tecnologiche, come la standardizzazione industriale e l’uso di nuove tecniche enologiche, e il loro effetto sulle tradizioni locali, con un compiuto sguardo antropologico.

– Storia e Narrativa: Ogni capitolo del libro intreccia storia e aneddoti per fornire un quadro narrativo vivace. La figura del vignaiolo, il ruolo del vino nella dieta e le dispute culturali sul consumo eccessivo sono presentati con una ricchezza di dettagli che sono la gioia di chi ama una lettura colta, ricca di stimoli alla ricerca ulteriore».

Da “Una nota di lettura” di Michele Antonio Fino

Pietro Stara è autore del libro Il discorso del vino (2013) con cui ha ottenuto, nel 2015, il premio per la saggistica edita del Centro Pavesiano – CEPAM. La sua ricerca si concentra sul mondo del vino, esplorando temi legati alla sua storia, alla viticoltura e all’enologia. Dopo la pubblicazione del libro, ha collaborato con diverse testate giornalistiche, sia online che cartacee, approfondendo le tematiche relative al settore. Oltre al suo impegno nel giornalismo, insegna antropologia culturale e sociologia dei consumi, come docente a contratto, presso l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.