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Quando si parla di storia locale, spesso assistiamo ad un fuggi-fuggi composto da alcune persone cui l’argomento non interessa, altre che non hanno il tempo per dedicarsi ad opere così ricche di dati, altre ancora che non ne comprendono il valore… eppure ricostruire la storia locale è da sempre un elemento importante per la conservazione della memoria, soprattutto in una regione come la nostra in cui il passato e i ricordi non hanno soltanto un valore estetico nell’animo di chi li conserva, ma anche un peso morale nell’intelletto delle persone cui questi ricordi vengono tramandati. E’ seguendo questo filo logico che Gianni Ferrando si è cimentato nell’esposizione della storia di Sant’Ermete: il quadro che ne è uscito è fatto di persone, case, chiese, abiti e quant’altro possa caratterizzare un paese e contribuire alla sua personalizzazione e alla sua astrazione dalla mera oggettività topografica, e non manca né di rigore storico né di personalità.

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