Descrizione prodotto
Questioni di logica, di fede, di morale, di paradosso, di storia e di bestialità (brevemente trattate).
Ogni aforisma di questo libro è compiuto in se stesso. Il suo messaggio, a volte inteso alla provocazione, non si cura di confrontarsi con un percorso più ampio di quello che va dalla sua prima alla sua ultima parola e perciò di adeguarsi alla costellazione di aforismi che gli stanno attorno. Ecco perché vi si potranno trovare pensieri tra loro molto simili, imputabili quasi di un vizio di reiterazione.
In un testo che procedesse secondo un discorso globale, di tipo saggistico, con una sua amichevole linearità, si sarebbe cercato di evitare una simile scelta. Ma nel modo con il quale è concepito “Disconosciuti sguardi”, la ripetitività è un modo per constatare la genuinità di quanto si dice, il confermarsi di un’idea formulata in momenti e da angolature diverse, talché non ci si senta costretti a smussare quegli spigoli che spesso impediscono la sistematizzazione, e neppure a procedere a limature e aggiustamenti per coordinare vicendevolmente i vari aforismi al fine di offrire un quadro complessivo coerente a suffragio di una tesi preventiva. Non a caso l’aforisma è forse il più onesto dei generi letterari: chi lo pratica, per dire non deve tener conto né di quello che ha detto prima, né di quello che dirà poi. Nell’aforisma il prima e il poi sono spazi bianchi.
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